Cos’è che ci rende unici?

Cos’è che ci rende unici?

L’unicità di ogni uomo è data dall’assetto genetico in dotazione ad ognuno di noi?

In parte. Sicuramente i geni influiscono su parametri biologici come le concentrazioni ormonali e quindi ci rendono più o meno emotivi. Però siamo plasmati anche da ciò che impariamo, dalla nostra cultura, dalle relazioni con gli altri. In questo senso la nostra infanzia e l’adolescenza hanno un ruolo particolare, visto che sono periodi di grande importanza, caratterizzati sia da una importante maturazione cerebrale che da esperienze di vita strutturanti. I bambini differiscono già a sei mesi gli uni dagli altri, mostrandosi di temperamenti diversi.

Un fattore determinante nella costruzione della personalità è l’ambiente familiare. Se i nostri genitori hanno tenuto verso di noi un atteggiamento sicuro, offrendoci un ambiente attento e caloroso, se ci hanno proposto una disciplina ferma e coerente, se ci hanno insegnato ad autodisciplinarci e se intrattengono con noi una buona comunicazione, la nostra autostima è forte. Se uno di questi aspetti è carente la nostra autostima sarà traballante. Esattamente come un palazzo che non si regge se non ha fondamenta solide.  Queste buone pratiche genitoriali rendono i bambini adulti felici e sicuri di sé, che questo trasmettono poi a loro volta. Cosa che non avviene quando i genitori sono troppo autoritari (e quindi abusano di punizioni) o troppo protettivi (e quindi impediscono ai figli di mettersi in gioco in situazioni stressanti).

Gli atteggiamenti educativi modellano il comportamento del bambino, ma dipendono e devono tener conto del temperamento del bambino.

Il comportamento dei genitori non influisce solo sulla personalità del bambino, ma anche sul suo sviluppo cognitivo. I momenti di condivisione su temi quotidiani, così come la sensibilizzazione sul linguaggio o sulla logica, offrono più possibilità di favorire nel bambino ottimi risultati in più campi. Abituarli ad esprimere le emozioni, stimolare l’empatia (come immagini che si senta quel bambino ora? Come ti sentiresti se…) li educa alla gestione delle emozioni, la famosa educazione emotiva.

Ma aldilà di ricerche, statistiche e studi vari, è chiaro che genitori felici fanno figli felici. Se sono una madre ansiosa passerò paure e ansie a mio figlio, se sono iperdisciplinata gli passerò l’ossessione per il controllo. O anche no. Perché appunto poi dipende dal temperamento del bambino. Che non vuol dire che un genitore dica a se stesso “io lo punisco tanto poi lui è forte, non ci rimarrà male”. Prendiamo due fratelli, cresciuti nella stessa famiglia. Uno esce fuori timido, l’altro estroverso. Uno che si ribella continuamente, l’altro che china sempre la testa. I genitori sono gli stessi, ma è chiaro che hanno creato con il loro atteggiamento un comportamento problematico nel figlio. Ecco, quale tipo di comportamento dipende dal temperamento.

In definitiva, genitori felici e risolti fanno figli felici e risolti. Genitori che hanno stima di se stessi e hanno fiducia nelle possibilità dei propri figli stanno crescendo adulti sicuri di sé. Perché come faccio io ad essere sicuro di me stesso se qualcuno non mi ha mai dato fiducia? Come me la costruisco?

Fare i genitori è un mestiere difficile, lo riconosco.  Stare nella relazione con il figlio in maniera autentica (sono preoccupato per te), nello stesso tempo dare fiducia al figlio (ma prendi l’autobus pure, tranquillo), rasserenarlo senza lasciargli sensi di colpa (io starò bene vedrai, vai), confortarlo che tu per lui ci sarai sempre (vai tesoro sbaglia, se proprio devi, io sono qui) … è dura, ma questo è quello che poi rende un palazzo solido dalle fondamenta.